Nutriscore ingannevole: lo dichiara anche l'Ong SAFE


“L'etichetta Nutriscore resta un sistema di informazione nutrizionale fuorviante. Anche con le modifiche che migliorano la classificazione di alimenti come l'olio d'oliva, produce nuove distorsioni”. Queste le conclusioni di Safe Food Advocacy Europe (Safe), in merito ai nuovi punteggi proposti dal comitato scientifico dell’etichetta a semaforo.

La ong Safe sottolinea come "l'olio extra vergine e quello di sansa ottengano entrambi un punteggio A" anche se il primo ha un tenore molto più alto di grassi monoinsaturi e di vitamine A e E. Ma non solo. Rimarca che "spesso i risultati di Nutriscore sono apparsi molto più favorevoli a prodotti ultra-lavorati o ad alto contenuto di zuccheri". Confermando quanto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, aveva evidenziato già nello scorso febbraio: "Se un ‘cibo di laboratorio’ rischia il semaforo rosso, basta modificare gli ingredienti e il gioco è fatto. Il Nutriscore premia i laboratori e non i campi agricoli”. Un altro difetto dell’etichettatura a semaforo, sottolinea Safe, è la classificazione degli alimenti secondo una porzione standard di 100 grammi, un sistema che "sembra funzionare bene nella valutazione del punteggio nutrizionale per i prodotti multi-ingrediente", ma "inadeguato per i prodotti mono ingrediente, in quanto si riferisce ad una quantità che non corrisponde all'assunzione potenziale del consumatore".

Confagricoltura si associa quindi alla Ong nel raccomandare alla Commissione europea, che nei prossimi mesi proporrà un'etichetta nutrizionale obbligatoria a livello UE, di tenere conto degli aspetti negativi del Nutriscore, di usare un criterio per porzione e non per 100 grammi e di testare il sistema per tre anni prima della sua adozione. Potrebbe essere l’occasione – propone infine l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - per rivalutare il NutrInform Battery, che riporta già l’indicazione di tutti i valori nutrizionali apportati dalle singole porzioni.