Asti Confagricoltura alla vigilia delle elezioni politiche


Abbiamo rivoluzionato l’approccio su come affrontare le problematiche agricole alla vigilia delle elezioni” asserisce con determinazione Gabriele Baldi, Presidente di Asti Agricoltura, la compagine agricola astigiana che aderisce alla Confagricoltura nazionale, e continua “illustriamo infatti pubblicamente, tramite i mezzi di stampa, le nostre richieste, ma evitiamo incontri diretti preelettorali in quanto i nostri tanti associati sono imprese agricole e relative famiglie che, pur riconoscendo nell’organizzazione la capacità di tutelare i loro interessi di settore, sono già sufficientemente informati ed attenti sulle proposte avanzate dai candidati locali e dai loro partiti, agendo poi di conseguenza nella cabina elettorale”.

“Ringraziamo sin d’ora i candidati eletti che accetteranno il nostro invito, immediatamente dopo la tornata elettorale, per un confronto sui temi relativi al mondo agricolo. Le nostre aziende stanno affrontando un periodo di crisi senza precedenti” spiega Mariagrazia Baravalle, direttore dell’associazione astigiana “a causa dell’aumento dei costi di produzione, della siccità, del rincaro delle materie prime; la pandemia, gli eventi climatici estremi, la crisi ucraina hanno messo in luce come il sistema produttivo sia ormai interconnesso a livello globale. Il nostro impegno è quindi quello di rappresentare nel dettaglio le istanze degli imprenditori agricoli a quelli che saranno i parlamentari eletti in rappresentanza del territorio astigiano con l’impegno da parte nostra di attuare una successiva pressante agenda di verifica dei risultati conseguiti”.

Ai rappresentati delle istituzioni italiane la Confagricoltura di Asti chiede innanzitutto di continuare nella sensibilizzazione della Commissione Europea per una politica comunitaria più forte, con ulteriori stanziamenti, che riveda e renda più graduali e quindi realmente attuabili, proprio nell’interesse della collettività, gli obiettivi di riduzione degli input chimici e l’applicazione della normativa sul “ripristino degli elementi della natura”.

Confagricoltura si batte, inoltre, da tempo per contrastare l’introduzione del sistema Nutriscore (semaforo) che penalizza il sistema agroalimentare nazionale. L’alternativa che propone è il Nutrinform battery, che meglio sintetizza le proprietà nutrizionali dei prodotti dell’eccellenza italiana.

L’agricoltura, per affrontare le sfide connesse al sostegno della filiera agroalimentare e della transizione ecologica, può e deve giocare un ruolo fondamentale ed è quindi necessario:

– dotare il paese di opere infrastrutturali, a partire dall’efficientamento delle rete idraulica attraverso il Pnrr, delle realizzazione di nuovi invasi, del riutilizzo della acque reflue;

– consentire la sperimentazione in campo delle tecnologie di evoluzione assistita (Tea);

– intervenire senza indugi nella gestione della fauna selvatica e, in particolare, sui cinghiali, attraverso politiche di contenimento adeguate, anche al di fuori dei periodi previsti dai regolamenti, il monitoraggio obbligatorio su scala regionale e nazionale, la dotazione di risorse umane e finanziarie per garantire procedure più semplici e veloci di risarcimento agli agricoltori, la valorizzazione dell’attività delle imprese agricole afferenti alla gestione faunistica e faunistica venatoria;

– superare il limite dell’autoconsumo sul recente bando agrisolare del MIPAAF per consentire alle aziende di aumentare le propria capacità produttiva;

– ripristinare gli incentivi previsti dal MITE per la realizzazione degli impianti fotovoltaici a terra;

– definire un quadro normativo che incentivi lo sviluppo di nuovi impianti biogas e biomasse;

– ricomprendere le attività agricole tra quelle energivore ed escluderle dalle disposizioni sugli extraprofitti;

– valorizzare i borghi rurali e le aree interne;

– definire una strategia italiana sul carbon farming che valorizzi l’attività delle imprese agricole e forestali.

Non meno importante, il capitolo relativo al lavoro e alla previdenza sociale.

Su questo tema Confagricoltura chiede che si intervenga sulla riduzione del cuneo fiscale, intervenendo anche sulla quota antinfortunistica, introducendo un regime semplificato e pratico per i lavoratori stagionali e a tempo determinato. Importanti le azioni di contrasto al caporalato e la definizione di procedure snelle e rapide per l’assunzione di lavoratori stranieri nel rispetto del quadro normativo (definizione del decreto flussi in tempi ragionevoli) che va reso attuabile anche potenziando gli uffici preposti all’esame delle domande.

Per quanto riguarda, infine, il regime fiscale e le politiche creditizieConfagricoltura chiede nell’immediato l’estensione a tutto il 2022 del credito d’imposta del 20% (rimane ancora oggi scoperto il secondo trimestre, anche in seguito alla pubblicazione del Decreto Aiuti ter) sull’acquisto di carburante agricolo; la stabilizzazione delle aliquote di agevolazione del credito d’imposta previste per il 2022 per gli investimenti in beni strumentali innovativi; la rinegoziazione ventennale dei mutui bancaria agrari; la riduzione del carico burocratico a cui devono far fronte le aziende.