La Commissione Europea ha accolto la richiesta dell'Italia di allentare le restrizioni degli allevamenti suinicoli piemontesi.
“Un plauso al lavoro di squadra svolto dal commissario Giovanni Filippini e al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che lavorando con la Regione Piemonte, hanno portato a un importante risultato e dato respiro ai nostri allevamenti, che riusciranno così a riorganizzare produzione e operatività commerciale”. È il commento del presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, l’indomani della decisione adottata dal Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Paff), con voto favorevole unanime dopo che il ministero della Salute aveva presentato formale istanza alla Dg Sante della Commissione Ue.
Dopo oltre più di un anno dall’ultima segnalazione, cadono le zone di Restrizione 3 che interessavano la provincia di Novara, Vercelli e alcune zone dell’Alessandrino, oltre alla Lombardia, in cui erano stati rinvenuti capi contagiati dalla PSA. Si tratta di un tessuto produttivo che tornerà a investire nell’attività, dopo aver subito pesanti perdite, e che deve rilanciarsi faticosamente.
“Un riconoscimento all’impegno e alla correttezza di quegli allevatori, che hanno dato il massimo per combattere l’epidemia, implementando la protezione delle aziende, investendo in biosicurezza per tornare a lavorare con serenità” afferma Rudy Milani, presidente della Federazione nazionale suinicoltura di Confagricoltura. “In Piemonte, la Peste Suina Africana e i danni creati dai cinghiali sono costati solo nel 2024 oltre 4,5 milioni di euro in ristori. Non possiamo pensare a cifre del genere per il 2025 e per i prossimi anni, per cui auspichiamo che un intervento coordinato e convinto possa portare a un contenimento fattivo dei selvatici”.