L'Ente Nazionale Risi ha raccolto 1.260 risposte dalle aziende risicole e ha potuto constatare che nell'anno in corso la superficie coltivata crescerà fino al 3,3% in più rispetto al 2024, raggiungendo così oltre 233 mila ettari.
Il quadro varietale è ancora incerto, anche a causa della variabilità climatica che ha caratterizzato l'entrata in campo nei mesi della semina, degli ultimi due anni. Sicuramente si conferma buona l'intenzione degli agricoltori a investire nel comparto risicolo.
Ciò che perturba i mercati sono le grandi importazioni di prodotto preconfezionato, decuplicato in un decennio e arrivato oggi a coprire quasi un terzo delle importazioni Ue del settore e il 20% dei consumi a livello dei Ventisette. Circa 470mila tonnellate di prodotto coltivato, lavorato e confezionato in Paesi terzi entrerebbe quindi in Europa per posizionarsi negli scaffali dei super ed entrare nelle abitudini dei consumatori, a discapito della qualità in tavola.
A fronte di ciò, è necessario lavorare per stabilire dei dazi che limitino le importazioni da Cambogia, India, Tailandia, Pakistan e Vietnam ed elaborare misure per sensibilizzare il destinatario finale ad acquistare dal mercato interno.