Confagricoltura Piemonte sollecita le istituzioni su criticità applicative del Piano Stralcio Agricoltura per la Qualità dell’Aria


In vista dell’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2026, della seconda fase del Piano Stralcio Agricoltura per la Qualità dell’Aria (PRQA), Confagricoltura Piemonte ha rivolto un appello urgente agli Assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, Energia e Innovazione, sottolineando una serie di criticità di carattere tecnico, burocratico e temporale che rischiano di compromettere l’efficace attuazione delle norme.

Difficoltà tecniche per gli allevamenti

Uno dei nodi centrali evidenziati riguarda la copertura degli stoccaggi dei reflui palabili, dove molte aziende si trovano nell’impossibilità tecnica di rispettare l’obbligo previsto entro la fine del 2025. I recenti studi dell’Università di Torino non hanno individuato soluzioni alternative efficaci, come l’uso di additivi, per ridurre le emissioni da queste strutture. Per questo motivo, Confagricoltura Piemonte propone un percorso di adeguamento graduale, che consenta di superare le attuali scadenze in modo sostenibile.

Revisione delle efficacie abbattenti delle coperture flottanti

Il documento segnala inoltre l’opportunità di aggiornare i parametri di efficacia per le coperture flottanti dei reflui non palabili, allineandoli al modello adottato in Lombardia. Studi scientifici attestano un’efficienza superiore al 90% per queste coperture, a fronte dei valori inferiori attualmente riconosciuti dalla normativa. La revisione dei dati tecnici rappresenterebbe un miglioramento significativo per le imprese, con interventi meno onerosi e più gestibili.

Necessità di aggiornamento dei dati emissivi

Confagricoltura Piemonte richiama anche la necessità di avviare studi a livello locale per aggiornare i dati sull’escrezione azotata degli animali e relativi fattori emissivi, oggi obsoleti e non rispondenti a realtà produttive e alimentazioni moderne. Questo adeguamento renderebbe meno gravosi gli obblighi per le aziende agricole, armonizzando gli adempimenti con le effettive potenzialità delle tecnologie adottate.

Problematiche sulle tempistiche di adeguamento

Dal punto di vista procedurale, molte aziende non sono ancora riuscite a presentare la documentazione tecnica richiesta entro settembre 2025, in quanto confidavano nell’approvazione di tecniche alternative ancora non validate. Confagricoltura Piemonte sollecita pertanto una revisione urgente delle scadenze previste, per evitare situazioni di inadempienza tecnica e burocratica.

Inoltre, le imprese che hanno partecipato all’ultimo bando per investimenti produttivi ambientali hanno ricevuto l’approvazione solo da poco tempo, rendendo impossibile completare i lavori entro la fine del 2025. Si chiede quindi che i termini per il completamento degli interventi vengano estesi, anche in vista dell’imminente riapertura del bando stesso.

Appello a un confronto istituzionale costruttivo

Confagricoltura Piemonte conclude ribadendo l’importanza di un confronto tra istituzioni e mondo agricolo, finalizzato a garantire una gestione sostenibile, flessibile e realistica delle normative ambientali, che preservi al contempo gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Solo attraverso un percorso condiviso sarà possibile conciliare tutela ambientale e sostenibilità economica per le aziende della regione.

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