“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita nelle ultime ore dall’alluvione. Siamo pronti ancora una volta a portare il nostro sostegno nelle aree coinvolte”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, dopo aver appreso della tragica situazione che stanno rivivendo, dopo solo poco più di un anno dall’ultimo nefasto evento, le Regioni Emilia – Romagna e Marche.
Il ciclone Boris, infatti, è arrivato anche in Italia e ha colpito con piogge torrenziali ed eccezionali quei territori che già nel maggio del 2023 erano state martoriate dall’esondazione di alcuni fiumi e completamente sott’acqua, avevano visto l’agricoltura patire i danni più significativi.
Praticamente ogni anno – sottolinea Confagricoltura - in occasione di precipitazioni anomale, che purtroppo sono sempre più frequenti, si registrano esondazioni che causano gravissimi danni alle strutture e alle infrastrutture agricole, alla viabilità interpoderale, ai sistemi di irrigazione e alla viabilità ordinaria, creando seri pericoli per la sicurezza della popolazione.
“Lanciamo un appello alle istituzioni perché, nell’interesse del territorio e delle popolazioni, lavorino con noi per frenare il cambiamento climatico e per aiutarci nella nostra opera quotidiana di contrasto al dissesto idrogeologico” afferma Allasia.
Manca, ormai da troppi anni, una seria politica di difesa del territorio che, complice la mancanza di risorse per attuare un’adeguata prevenzione e protezione, dimostra quando sia indispensabile riprendere pratiche oggi ormai abbandonate ma fino a pochi decenni fa considerate fondamentali, quali, per esempio, la manutenzione ordinaria dei fossi e dei rivi e la pulizia accurata degli alvei dei torrenti e dei fiumi.
“I fenomeni estremi che si registrano con sempre maggiore frequenza mettono a repentaglio le produzioni agricole – e conclude Allasia - Il “non intervento” degli ultimi anni ha provocato danni gravissimi, sia in termini ambientali, sia per quanto riguarda il vero e proprio danno economico alle attività produttive e al sistema infrastrutturale. E’ necessario intervenire tempestivamente per evitare che questo stato di degrado continui a peggiorare”.
Confagricoltura Piemonte, inoltre, rimarca il fatto che il fondo mutualistico nazionale gestito dalla società AGRI-CAT s.r.l., dedicato a tutte le aziende agricole percettrici di pagamenti diretti PAC, che dovrebbe risarcire i danni alle produzioni causati da eventi atmosferici di natura catastrofale, non abbia una dotazione sufficiente per far fronte a ogni genere di eventi in modo congruo: "Agri-cat è uno strumento con grandi potenzialità, ma vanno rivisti i meccanismi relativi ai dati e alle valutazioni di intervento. C’è assoluta necessità di trovare soluzioni rapide per i territori colpiti: gli agricoltori non possono aspettare oltre” chiude il presidente Allasia.