La Moldavia apre le porte all’Italia, con l’obiettivo di rafforzare i rapporti di collaborazione già esistenti ed attrarre nuovi investimenti nel settore agricolo. In quest’ottica l’Ambasciata della Repubblica di Moldova nella Repubblica italiana ha voluto presentare agli imprenditori di Confagricoltura le opportunità commerciali e di investimento che il Paese offre.
“Ringrazio l’ambasciatore Anatolie Urecheanu per questo incontro – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al webinar che ha visto l’intervento di numerosi rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale – che va nella direzione da noi sempre auspicata di rapporti di collaborazione concreta tra realtà agricole di Paesi amici, in Europa e fuori dalla Ue. La Moldavia, che dal 2014 ha sottoscritto un accordo di libero scambio con la Ue, è uno di questi. L’agricoltura oggi ha davanti a sé grandi sfide: garantire la produzione di base, offrire sempre maggiore qualità, preservare l’ambiente ed il territorio, fornire servizi ecosistemici attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili. Sono sfide globali, che si vincono insieme. Per questo le partnership tra i Paesi sono sempre più importanti.”
La Moldavia è un piccolo Paese di poco più di 3 milioni e mezzo di abitanti, stretto tra la Romania e l’Ucraina, che poggia la sua economia sull’agricoltura, che rappresenta il primo comparto per superficie utilizzata, il 40% del Pil ed una voce importante dell’export. Vino, ortaggi, frutta fresca e secca, in particolare noci, e miele le principali produzioni, esportate per il 70% in Europa.
Molte dunque le potenzialità dell’agricoltura moldava e altrettante le opportunità offerte a chi voglia investire nel Paese: dal vantaggioso regime fiscale alla scarsa burocrazia, dalle garanzie offerte al governo ai numerosi meccanismi di sostegno alle PMI, volti a favore l’insediamento, la digitalizzazione, la transizione ecologica del settore.
C’è dunque interesse da parte degli imprenditori di Confagricoltura che, quando le condizioni dettate dalla pandemia lo consentiranno, certamente accoglieranno l’invito dell’ambasciatore a visitare il Paese.