Rafforzamento delle misure di vigilanza sull’influenza aviaria e verifica delle misure di biosicurezza


Con una nota del 30 luglio scorso il Ministero della Salute dirama un richiamo alle amministrazioni
centrali e territoriali e agli organi di vigilanza in merito ad un innalzamento dell’attenzione sui possibili rischi di ingresso/diffusione di virus dell’influenza aviare sul nostro territorio.
Infatti il Centro di Ricerca Nazionale sull’Influenza Aviaria, nell’ambito delle attività di monitoraggio per Influenza aviaria nell’avifauna selvatica, ha comunicato l’identificazione di virus LPAI H5 (tre campioni positivi) in alcuni anatidi stanziali campionati nella regione Veneto.
I virus in questione sono molto simili a quelli che nel 2018 erano stati individuati in campioni ambientali - materiale organico anatidi nello specifico - in un parco della Lombardia e a virus LPAI H5N3 e H5N6 identificati in Belgio da germani selvatici nel periodo 2016-2017 e nel 2019.
Sulla base di queste evidenze il Centro di referenza ha svolto un’approfondita analisi del rischio, si ricorda al riguardo i due focolai LPAI dello scorso giugno di Mantova e Treviso, che con ogni probabilità discendono da un’introduzione dal selvatico.
Ciò premesso in attesa di una più approfondita ricognizione da parte del Centro di referenza, viene ribadita la necessità di mantenere un livello di allerta elevato e di verifica del rigoroso rispetto di quanto contenuto nell’Ordinanza 26 agosto 2005 e successive modifiche - in materia di rigide misure di biosicurezza da applicare nelle aziende di allevamento, nei trasporti e nelle filiere integrate.