A seguito del Dlgs 116/2020, i rifiuti prodotti nell'ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura (comprese le attività ad esse connesse) sono considerati rifiuti speciali.
Pertanto, essendo venuto meno il concetto di “rifiuto assimilato all’urbano”, le attività relative alla produzione agricola devono necessariamente gestire i propri rifiuti potendo scegliere di conferirli ad un soggetto privato autorizzato a tale scopo, nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta, tramite una convenzione con il gestore del servizio pubblico.
Proprio rispetto a quest’ultima opzione, considerando che molti rifiuti prodotti dalle attività agricole e in particolare da quelle connesse (ad esempio quella di ristorazione negli agriturismi), presentano medesime caratteristiche dei rifiuti urbani, è possibile concordare volontariamente con il servizio pubblico di raccolta modalità di adesione al servizio stesso. Le tariffe per usufruire del servizio pubblico di raccolta in questi casi vengono concordate con il gestore del servizio dato che ufficialmente tali attività sarebbero esonerate totalmente dalla Tari sia per la quota fissa che per quella variabile.
Per agevolare le aziende agricole che intendessero avvalersi di questa possibilità, Confagricoltura ha messo a punto un modello di convenzione (disponibile negli uffici delle Unioni Agricoltori), che potrà essere utilizzata nell’interlocuzione con l’ente locale o direttamente con la società da esso incaricata per la gestione del servizio.