Intesa sul pioppo fondamentale per lo sviluppo del comparto, ma ora servono azioni concrete


Confagricoltura Cuneo: “Accordo importante per la Granda e il Piemonte, bene l’attenzione della Regione”

 “L’intesa siglata a Milano qualche giorno fa rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro della filiera del pioppo anche nel Cuneese e in Piemonte, territori storicamente importanti della pioppicoltura italiana. Con questo accordo si pongono basi solide per affrontare le sfide imposte dalle nuove normative europee, dal Regolamento sul Ripristino della Natura al Piano per la rinaturazione del Po, con l’obiettivo di coniugare tutela ambientale e sviluppo economico”. Così il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta la “Nuova intesa per lo sviluppo della filiera del Pioppo” tra Confagricoltura, l’Associazione Pioppicoltori Italiani e le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia firmata nel capoluogo lombardo. Gli obiettivi del documento sono incentivare la nascita di filiere dedicate, aumentare la materia prima nazionale destinata all’industria interna del legno, della carta e dell’energia rinnovabile, promuovere le pratiche colturali sostenibili, intercettare sostegni economici dai fondi UE, regolamentare l’attività pioppicola all’interno delle aree della Rete Natura 2000 e di altre aree protette, nel rispetto del Regolamento sul Ripristino della Natura.

“In questi ultimi 5 anni constatiamo un momento favorevole di mercato per il legno di pioppo accompagnato da una forte richiesta di materiale, trend che le stime prevedono anche per i prossimi anni – prosegue il presidente Allasia –. Ma a fronte dei 60mila ettari coltivati in Italia, ne servirebbero almeno il doppio per sostenere la produzione interna di imballaggi, pannelli, mobili e altri usi industriali, come sottolineato da Federlegno. Gli spazi per aumentare la coltivazione ci sono, così come la ricerca genetica ha messo a disposizione della filiera nuovi cloni in grado di resistere ai cambiamenti climatici, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Occorre dunque sostenere adesso la crescita attraverso provvedimenti concreti e accordi di filiera che valorizzino una coltura, il pioppo italiano, che tutto il mondo ci invidia”.

Con l’accordo, secondo Confagricoltura, sarà possibile risolvere molte criticità che gli operatori attualmente si trovano ad affrontare. A partire dai nuovi vincoli derivanti dal Regolamento europeo sul Ripristino della Natura e dalla progressiva riduzione della remunerazione e quindi della competitività delle imprese. Il Regolamento sul Ripristino della Natura dovrà essere recepito entro fine anno dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e diventerà il documento di riferimento per i prossimi decenni. Confagricoltura auspica che la futura applicazione del Regolamento terrà presente il nuovo orientamento europeo sulla competitività e la strategia del commissario UE all’Agricoltura. Lo stesso vale per i contenuti, ancora in discussione, del Piano per la rinaturazione del fiume Po. Un progetto che presenta ancora forti criticità per molte aziende agricole e intere filiere strategiche collegate, come quella del legno-arredo.

La Regione Piemonte, nel frattempo, ha confermato il suo impegno per lo sviluppo della pioppicoltura annunciando la prossima apertura di bandi dedicati alla realizzazione di nuovi impianti nell’ambito dell’Intervento SRD05 del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027, così da aumentare gli ettari coltivati che attualmente ammontano a circa 12.000 sul territorio regionale. “Accogliamo con favore queste misure che testimoniano l’attenzione e la sensibilità dell’ente regionale e, in particolare, dell’assessore alla montagna Marco Gallo per un comparto strategico non solo per l’agricoltura ma per l’intera economia piemontese”, ha concluso Enrico Allasia.

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