L’Agenzia delle Entrate ha reso ulteriori chiarimenti circa le modalità di attribuzione del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali Industria 4.0 ai soci di società trasparenti (società semplici), precisando che l’attribuzione del credito può avvenire anche negli anni successivi a quelli di maturazione del credito medesimo.
Con circolare n. 9/E/2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le agevolazioni concesse alle imprese sotto forma di credito di imposta possono essere attribuite ai soci delle società di persone o ai collaboratori dell’impresa familiare, in proporzione alle quote di partecipazione agli utili.
A tal fine, l’attribuzione del credito ai soci o ai collaboratori deve risultare dalla dichiarazione dei redditi della società trasparente, indicando l’ammontare spettante, quello eventualmente già utilizzato e quello residuo da riportare nella successiva dichiarazione, al netto dell’ammontare che si intende attribuire ai propri soci o collaboratori, anch’esso da indicare in un apposito rigo. A loro volta, i soci e i collaboratori acquisiscono nella propria dichiarazione dei redditi la quota di credito loro assegnata, al fine di utilizzarla in compensazione. L’attribuzione ai soci del credito d’imposta maturato in capo alla società, infatti, non configura un’ipotesi di cessione, ma costituisce una particolare forma di utilizzo e, pertanto, i soci possono utilizzare la quota di credito loro assegnata solo dopo averla acquisita nella propria dichiarazione.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che l’utilizzo del credito d’imposta è consentito non a decorrere dal momento di maturazione del beneficio, ma a partire dall’entrata in funzione del bene che dà diritto all’agevolazione o dall’interconnessione dello stesso.
Nei casi in cui la fruizione del credito d’imposta sia frazionata in quote annuali, in ciascun anno, la parte di credito attribuita ai soci o collaboratori, incrementata da quella utilizzata direttamente dalla società, non può eccedere la quota fruibile annualmente.
Ora, l’Agenzia delle Entrate ha ulteriormente precisato che il credito di imposta Industria 4.0, legittimamente maturato e non ancora utilizzato, può essere attribuito dalla società trasparente ai propri soci anche negli anni successivi a quello di maturazione del credito.
A tal fine occorre tuttavia osservare i principi indicati dalla circolare n. 9/E/2021 e, pertanto, oltre a dare evidenza dell’attribuzione sia nel modello dichiarativo della società sia in quello dei soci, in ciascun anno è necessario verificare che la quota di credito attribuita ai soci o ai collaboratori, incrementata da quella direttamente utilizzata dalla società, non ecceda la quota fruibile annualmente.
È poi necessario verificare che l’attribuzione del credito avvenga in proporzione alla quota di partecipazione agli utili della società. Infine, posto che l’utilizzo da parte del socio del credito d’imposta è subordinato alla possibilità di fruirne da parte della società trasparente, l’utilizzo del credito potrà avvenire solo a seguito dell’entrata in funzione o dell’interconnessione del bene agevolato.