Con un comunicato diramato nel tardo pomeriggio dell’11 novembre scorso, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili per il finanziamento del credito d’imposta “Transizione 4.0”.
Dopo l’esaurimento delle risorse stanziate per il credito d’imposta “Transizione 5.0” analoga sorte è toccata al credito “Transizione 4.0” che ha quindi interamente utilizzato i 2,2 miliardi di euro di risorse stanziate per l’anno 2025.
Cosa possono fare ora le imprese?
Sulla base del comunicato del MIMIT le imprese possono continuare a inviare comunicazioni di prenotazione.
Nel caso di nuova disponibilità di risorse, verranno finanziate le imprese secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle domande.
In alternativa, come abbiamo avuto modo di comunicare nelle precedenti informative (vedasi Newsletter n. 40 del 24/10 e n. 41 del 31/10), le aziende possono attendere l’apertura del nuovo credito d’imposta “Transizione 4.0 2026” previsto dalla bozza di legge di Bilancio per l’anno 2026.
Il credito d’imposta “Transizione 4.0 2026” – che sarà riservato al solo settore agricolo – si applicherà a nuovi investimenti in beni materiali e immateriali strumentali effettuati da imprese agricole, secondo criteri analoghi a quelli previsti per gli investimenti “Industria 4.0”.
Il nuovo credito d’imposta prevede un’aliquota pari al 40% del costo di acquisizione del bene agevolabile con un limite massimo di investimenti agevolabili pari a 1 milione di euro per impresa.
Come più volte ribadito, la criticità del previsto credito d’imposta “Transizione 4.0 2026” risiede nelle risorse stanziate (2,1 milioni di euro) assolutamente inadeguate alle esigenze del settore primario.
Il pressing di Confagricoltura per incrementare le risorse e trovare soluzioni
Dal punto di vista sindacale prosegue il pressing di Confagricoltura nei confronti del Ministero e del governo al fine di incrementare notevolmente le risorse stanziate per la nuova “4.0 2026” e di reperire risorse per soddisfare le domande presentate sulla attuale misura “Transizione 4.0” non finanziate a seguito dell’esaurimento delle risorse.
La dotazione minima richiesta da Confagricoltura per il finanziamento della nuova misura “Transizione 4.0 2026” non deve essere inferiore a 200/250 milioni di euro e le risorse potrebbero derivare dallo spostamento dei fondi stanziati e (risulterebbe) non utilizzati per il finanziamento della “Transizione 5.0”.
La prossima settimana dovrebbe tenersi un incontro al Mimit ove si cercheranno di individuare soluzione ai problemi posti all’attenzione del Ministero stesso.
L’incontro potrà servire anche ribadire la ferma richiesta di abrogazione dell’ormai noto articolo 26 della bozza di legge di bilancio.
Come ampiamente illustrato nella nostre precedenti informative, tale articolo istituisce l’impossibilità di utilizzare dal 1° luglio 2026 i crediti d’imposta 4.0 maturati per il pagamento in compensazione dei contributi INPS sia dell’imprenditore che dei propri dipendenti.