In Sala Serpieri, insieme al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, al vicepresidente Sandro Gambuzza e al direttore generale Roberto Caponi, erano presenti tutte le sigle datoriali e sindacali, in rappresentanza delle 180mila aziende agricole italiane assuntrici di circa 1 milione di addetti.
Numeri che dimostrano l’importanza dell’occupazione agricola nel contesto economico-sociale italiano e che trovano nella contrattazione collettiva lo strumento corretto e irrinunciabile, da portare avanti nel rispetto delle buone relazioni sindacali. Elemento da sempre essenziale per Confagricoltura.
“Viviamo una fase di cambiamento radicale – ha sottolineato Giansanti in apertura del tavolo –, in cui nuove tecnologie, digitalizzazione e intelligenza artificiale stanno ridisegnando il mondo del lavoro, anche nel settore primario”.
“È per questo che Confagricoltura e tutte le parti presenti oggi hanno intenzione di raggiungere un accordo moderno, – ha aggiunto – capace di garantire ai lavoratori una giusta remunerazione e alle imprese la gestione ottimale della propria manodopera”.